Terrazza Mascagni. La passeggiata dei livornesi
Terrazza Mascagni. Il luogo più celebre di Livorno.
Ogni città ha i suoi simboli, che siano una fede calcistica, un monumento, una strada o un luogo di ritrovo, ma per Livorno è uno soltanto: la Terrazza Mascagni. Bastano queste due parole per evocare nei livornesi il punto focale della tradizionale passeggiata lungomare della domenica; la tappa obbligatoria dopo il pranzo nei ristoranti del quartiere la Venezia o dopo aver passeggiato sotto i portici di via Grande, l’arteria dello shopping. Terrazza Mascagni, la passeggiata dei livornesi, dove Il sole e il mare si riflettono sul particolare impiantito a scacchiera di 8.700 metri quadrati, composto da oltre 34.000 piastrelle bianche e nere, è da sempre considerata un luogo di incontro e divertimento.
La Terrazza che possiamo ammirare oggi è frutto di un progetto iniziato nel 1925, in sostituzione di un parco divertimenti nato al posto del Forte dei Cavalleggeri (demolito nel 1872), e proseguito negli anni ’50 quando si allargarono gli spazi trasportando le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il tempietto della Musica, edificato in stile razionalista nel 1932, è stato anch’esso ricostruito in occasione della ristrutturazione avvenuta pochi anni fa, che ha fatto tornare a splendere l’intero complesso.

La passeggiata dei livornesi inizia a nord della Terrazza, intitolata al musicista livornese Pietro Mascagni, dai giardini di Piazza Mazzini per proseguire verso lo scoglio della Regina da cui parte il lungomare di Viale Italia. In questo primo tratto a verde ci sono molti bar e gelaterie animati soprattutto in estate, mentre dopo la Terrazza Mascagni il viale prosegue costeggiando i Bagni Pancaldi, lo stabilimento più celebre della città, e l’Accademia Navale con la Chiesa di San Jacopo. Il tratto successivo, delimitato a nord dalla Baracchina Bianca e a sud dalla Baracchina Rossa, due noti locali per pranzi e aperitivi sul mare, prosegue verso la periferia della città fino a raggiungere il Porticciolo di Antignano, considerato la fine della passeggiata dei livornesi.